“Alle Scotte non ci sarà più la sezione Infanzia della scuola ospedaliera“. E’ questa la decisione presa recentemente dall’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE per razionalizzare gli istituti scolastici operanti negli ospedali. Una decisione che non condividiamo, perché i bambini non sono numeri e perché il bambino malato ha diritto alla cura e alla serenità. La scuola dell’Infanzia, non a caso, ha questo compito: prende cura, con serenità, di ogni bambino. Per questo le insegnanti dell’ospedaliera hanno scritto un documento che vi preghiamo di leggere con cura e che ricorda che alla scuola dell’Infanzia ospedaliera si fa tutto tantissimo: altro che numeri.
Aggiornamento del 14 marzo: Speciale infanzia ospedaliera (precisazione dovuta: inizialmente avevamo pubblicato “decisione presa dalla Regione Toscana”. La storia è un po’ più complessa)
La lettera delle insegnanti
Cosa si fa nell’Infanzia ospedaliera
In un luogo dove nessuno dovrebbe essere, dove purtroppo anche i bambini sono, perché togliere anche solo una delle cose che li aiuta ad affrontare la giornata come se fosse una giornata normale, a “crescere” nonostante tutto?
Sono profondamente indignata, spero vivamente che” chi di dovere” torni su questa decisione profondamente ingiusta, che toglie i diritti a chi più ha bisogno di essere tutelato. Si tratta di diritti che” spettano “ai bambini in quanto tali e in questo caso ai bambini ricoverati. Invito chiunque a recarsi nella scuola ospedaliera in questione per rendersi conto del lavoro che svolgono le insegnanti, della dedizione con cui si occupano dei piccoli, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre piene di idee per regalare un sorriso. Chiedo vivamente e a gran voce che si faccia un passo indietro per far andare AVANTI questa struttura in nome e per amore dei bambini.
È brutto dire purtroppo, ma lo dico!!!!!Purtroppo chi prende queste decisioni , forse non è mai stato chiuso settimana dopo settimana dentro l’ospedale con il proprio figlio. Per molti bambini all’ospedale , l’unico momento di svago è quello in cui sono a scuola, peggio ancora, quando sono costretti a stare in una stanza da soli per tutto il giorno, con malattie gravi e con chemioterapici,che mettono a dura proprio sia loro che i genitori. In quei momenti, veder arrivare la maestra per loro è come vedere un oasi nel deserto…..e non dico altro!!!!
prima di prendere una decisione del genere servirebbe affacciarsi e vedere il sorriso dei nostri bambini quando entrano e giocano con le loro maestre. Anche questo è un diritto e guardandomi intorno ci sarebbe ben altro da … Mettere da parte
Non ci sono parole per descrivere qual’è il sentimento in me scaturito all’udire questa notizia. Come giustamente ho già letto, i bambini non sono numeri, come Paese civilizzato e all’avanguardia ci prodighiamo affinché chiunque abbia un disagio venga accolto e accudito e poi??? Vengono prese queste decisioni???
L’indignazione è il minimo e necessaria, perché non si può parlare di aiutare i popoli in difficoltà quando bambini malati sono i primi ad essere messi da parte, ad essere esclusi dalla possibilità di avere cure ed attenzioni dall’istruzione pubblica. Non aggiungo altro se non l’appello di rivedere assolutamente questa decisione… dobbiamo difendere la cura e l’amore, la dedizione, i sorrisi che in questi anni le Insegnanti della scuola d’infanzia delle Scotte hanno donato a tantissimi bambini e alle loro famiglie.
Trovo assurdo che si chiuda una cosa tanto importante come la scuola ospedaliera. Il bambino, quando sta male, ha bisogno di più cose possibili che lo facciano sentire in una situazione di normalità. Inoltre, non sapendo quanto tempo dovrà rimanere in ospedale, è importante che nn resti indietro a scuola o avrà problemi anche lì, una volta rientrato. Non fate sciocchezze mantenetela aperta
È una vergogna , togliere la possibilità , ai bimbi , che sono li non per loro scelta, togliere l’unico modo con il quale possono dimenticare perché sono lì e veramente VERGOGNOSO .Daniela
La scuola dell’infanzia e le maestre Lucia e Paola sono state FONDAMENTALI per permettere al mio bambino Alberto di vivere dignitosamente e umanamente una situazione drammatica. All’improvviso è stato privato della serenità che tutti i bambini meritano perchè la malattia era all’ultimo stadio e l’operazione è stata programmata in meno di 48 ore. Grazie allo staff medico e infermieristico e sopratutto grazie alle maestre e alla scuola abbiamo vissuto quelle ore con una serenità impossibile da trovare in un contesto del genere. E dirò di più…Lucia è stata capace di dare un supporto psicologico anche a me e mio marito che in quei giorni eravamo completamente spaesati.
Fate qualcosa per permettere ad altri bambini di vivere con DIGNITA’ momenti difficili che nessun bambino dovrebbe vivere.
CHIARA
Conosco il lavoro svolto dalle insegnanti della scuola perché una è mia madre:la dedizione e la professionalità con cui svolge il suo lavoro si rispecchia negli occhi di quei bambini che tornano in ospedale per curarsi e che trovano nella scuola quel momento di tranquillità e serenità che un ospedale certo non può dare.Perchè privare di questo spiraglio di luce e coraggio a dei bambini che dovranno lottare magari tutta la vita con la propria malattia?Non sono numeri le vite i queste creature!
Si toglie sempre a chi ha piú bisogno! Di un sorriso, di un pensiero alternativo, di una normalità che ha perduto… I tagli si possono fare su 1000 altre cose, non sui bambini! Questa decisione ci lascia tanto dispiacere e indignazione
Difficile comprendere la decisione di chiusura della scuola intera all’ospedale.
Considerato che i ragazzi e i loro genitori che ne hanno usufruito e quelli che ne potrebbero usufruire, si troverebbero con uno strumento in meno nell’affrontare il loro cammino di crescita. Ho visto con i miei occhi la tenacia e l’amore che hanno i genitori dei ragazzi e bimbi oncologici o quelli dei ragazzi ricoverati in neuropsichiatria infantile.
Non si staccano mai dai propri figli giorno e notte, e usando ogni strumento diretto e indiretto si sforzano di far vivere meglio che possono la vita a loro. Gli strumenti indiretti che possono ricevere dalle istituzioni integrano quelli diretti e sono un concreto aiuto anche per una migliore riuscita delle terapie che devono sopportare; oltre all’ambiente dell’ospedale che per quanto si sforzi non sostituisce alle loro case.
Questi genitori e i loro figli si potrebbero trovare più soli ad affrontare il percorso che devono affrontare; la scuola dell’ospedale con le maestre Lucia e Paola, si integra come strumento di aiuto perfettamente, in questo percorso di vita pieno di gradini da superare.
Siamo volontarie ospedaliere dell’AVO Siena , sono tantissimi anni che facciamo volontariato nei reparti pediatrici e Rita è la responsabile del nostro gruppo.
Quando ci è stata data la notizia non potevamo crederci , perchè il reparto delle maestre per l’infanzia in ospedale è importantissimo: come sostegno , supporto e collaborazione per i bambini , soprattutto quelli più piccini , che sono costretti a vivere la condizione ospedaliera . Le maestre Paola e Lucia hanno lavorato con questi bambini con grande impegno e sollecitudine riuscendo anche a rallegrarli e renderli gioiosi anche nei momenti più difficili, alleviando così i grandissimi pesi dei genitori e dei bimbi stessi. Svolgono un’opera fondamentale , tant’è che nel periodo estivo , quando le scuole sono chiuse , spesso i genitori ci chiedono se non fosse possibile aprire una sessione estiva della scuola ….. e adesso si vuole togliere , senza motivo alcuno , quella normale ???? Ma a chi è venuta questa idea , se così si può definire !!!
Io esprimo il mio disappunto e quello della mia collega , ma insieme a noi anche quello dei genitori e dei bambini che negli anni sono stati seguiti dalle maestre.
Ad ogni loro ritorno, questi piccoli pazienti cercano prima di tutto le loro carissime maestre e se non le troveranno la delusione e lo sconforto si aggiungeranno alle loro pene .
Antonella e Rita
Dopo i 100 milioni, la Regione fa anche sparire la scuola dell’infanzia. Il tutto nell’ambito di un vergognoso ridimensionamento del Policlinico di Siena. Non ho parole.
Per precisare meglio il suo intervento, la preghiamo di controllare l’aggiornamento. Abbiamo reso più completa l’informazione sulla vicenda. Grazie.
Alla direzione regionale di Siena
È una vergogna quello che state facendo chiudere la scuola nell’ospedale Delle Scotte è un sacrilegio in quanto per voi potrebbe sembrare un cosa inutile perché sai i bambini sono piccoli e malati e perciò se c’è o Nn c’è la scuola a nessuno importa,ed invece non è così io per un anno sono venuta a Siena da Roma perché mio figlio affetto da una malattia rara il sapere che in ospedale c’era la maestra Lucia che lo faceva giocare e divertire, ci veniva volentieri senza piangere e passava ore liete
E beh!! Questo possibile che Nn conta per voi, contano solo i soldi e perciò dove tagliare la scuola VERGOGNA!! Io spero che a nessuno di voi capitasse quello che capita ai nostri figli perché se poco poco potreste vivere la nostra esperienza credo che questo taglio Nn lo avreste fatto
Possibile che i soldi contano più della felicità dei bambini, possibile che nessuno si mette nei loro panni e capiscono quanta sofferenza c’è dietro ad ogni loro sorriso
Avere negli ospedali questi angeli custodi è una grande risorsa
Però è vero gli angeli sono solo per i bambini, gli adulti in salute hanno solo i soldi perciò conta solo questo
VERGOGNA VERGOGNA
In un mondo cosi disordinato io pagherei somme infinite per vedere i bambini felici con quel sorriso che anche se è una giornata buia ti riportano il sole e ti riscaldano il cuore
Io rifletterei se fare il taglio perché farlo significa tagliare il sorriso sui volti di tanti bambini sofferenti
Per precisare meglio il suo intervento, la preghiamo di controllare l’aggiornamento. Abbiamo reso più completa l’informazione sulla vicenda. Grazie.
Non è possibile è vergognoso voler chiudere la scuola dell’infanzia presso l’ospedale le scotte di Siena mio figlio Nicolò ha giocato lavorato insomma si è distratto da ciò che doveva subire tra chemioterapie interventi la maestra lucia sempre pronta a farlo sentire un bimbo uguale agli altri compagni che normalmente andavano alla scuola materna…. Non potete fare questo non è giusto nel rispetto dei diritti dei bambini
I diritti sono diritti. E un bambino ha diritto ad una educazione e alla formazione scolastica, glielo vogliamo togliere perché sono malati? No, davvero, stiamo scherzando? Perché sono pochi “iscritti”?
Quella dei soldi che mancano, mi dispiace, ma non la accetto come scusa. Vergogna e basta.
Alla direzione regionale di Siena
Siamo i genitori di Riccardo, un bambino di 6 anni che di recente è stato a lungo paziente al reparto oncoematologia e alunno della scuola in questione.
Vergognoso l’atteggiamento della regione Toscana nei confronti dei bambini malati, come se non avessero abbastanza problemi! Razionalizzare le scuole in ospedale? Vergognatevi solo per averlo pensato. Ritirate questo provvedimento o i vostri figli dovranno vergognarsi di voi per il resto della loro vita.
il diritto del bambino in ospedale è quello di star bene nonostante, quando sta bene anche di essere istruito.
Ragioniamo per obiettivi legati al contesto!!!
Se le maestre dell’infanzia potessero prestare servizio anche ai bambini con età cronologica superiore a tre anni, ma bisognosi di distrarsi e di giocare, i numeri già alti sarebbero tripli.
È proprio vergognoso …. assurdo …. la chiamano razionalizzazione! Non ho parole per dire anche la mia profonda indignazione. Come si può non rconoscere il grande valore di questa esperienza, di questo spazio, di gioco, allegria, creatività, dolcezza, della normalità, dentro a un luogo di così grande sofferenza?
Chiaramente intendevo età cronologica superiore a sei anni.
ne approfitto per aggiungere tutti i bimbi di due anni e due anni e mezzo, che categoria sono?? hanno diritto o non diritto IN OSPEDALE?
La scuola non deve essere chiusa perché e importante per questi bambini e io ne so qualcosa che con mio figlio Pasquale e stato cob la maestra lucia e paola qui facciamo di tutto per non far chiudere la scuola purè se dobbiamo andare a roma
Siamo spesso alle Scotte pur essendo di Caserta perché è centro di riferimento x la malattia rara della mia bimba:la sindrome di Rett. Ho sempre considerato una bellissima iniziativa la scuola dell’infanzia all’interno dell’ospedale con la maestra LUCIA che ci ha fatto compagnia con competenza e amore nei giorni più difficili. Ledere i diritti dei bambini più deboli è molto grave e non fa onore alla Regione Toscana, da sempre all’avanguardia su determinati aspetti. Spero fortemente in un ripensamento. Agnese Petrella, la mamma della piccola Fabiana.
Sono molto dispiaciuta della notizia della soppressione della scuola materna presso il nostro
Ospedale, che funziona benissimo!
La cosa che non capisco è che può avere avuto questa bella pensata, togliere le due insegnanti a Siena in favore di FIrene e Arezzo, è così che aumentano le assunzioni nelle scuole?
Come tutte le cose che funzionano (in questa Italia disastrata) finisce x essere distrutta!!! È vergognosa una decisione del genere , ma sicuramente chi ha deciso tutto questo nn vive il disaggio di un lungo o corto ricovero in ospedale qualunque sia la patologia con il proprio figlio/a !!! La scuola è un motivo x nn sentirsi diverso !!! Invitiamo queste persone a venire in ospedale anche un paio d’ore x vivere la realtà della sofferenza !!!! Iris la voce della maestra Lucia la sentiva dal corridoio !!! E la ringraziamo x avergli regalato un sorriso un bacio e la professionalità nei momenti più difficili !!! Noi ci siamo x combattere i diritti dei bambini !!!
La Scuola Ospedaliera di Siena,dove per anni abbiamo prestato servizio prima della pensione,si caratterizza per una lunga esperienza nel settore che abbraccia piu’ di quaranta anni di vita scolastica all’interno dell’ospedale.Amputare,attraverso la soppressione dei posti di scuola dell’infanzia una cosi’ lunga e valida esperienza,oltre a risultare svantaggioso per i piccoli pazienti e le loro famiglie,cancella una pagina postiva di cui la Scuola di Siena va fiera.
Invito le persone che hanno preso il provvedimento di chiusura della Scuola,
A stabiliRe il proprio ufficio per almeno una settimana alle scotte. Sono sicuro che i sorrisi dei bambini a scuola, durante quell’esperienza dolorosa e faticosa,
Li farà ricredere
Paolo vignozzi
La cosa più assurda in assoluto sapere qual’e’?
Che esiste veramente qualcuno che una mattina si è alzato e ha pensato di disfare una cosa meravigliosa…..un diritto a dei bambini che attraversano un momento particolare della loro vita….solo una parola. VERGOGNA.
Chissà perchè tagliano sempre ai più deboli…e le cose che funzionano!
Trovo assurdo chiudere un servizio così importante per i bambini. E’ una vergogna. Già mancano tante cose, se si tolgono anche quelle poche e buone che ci sono siamo rovinati. Invece di fare un passo avanti per migliorare i servizi, se ne fanno 10 indietro, peccato che a pagarne le conseguenze siano le nuove generazioni!
Io sono di Reggio Emilia e sono obbligata a venire alle Scotte di Siena perché è l’unico centro specializzato in Italia per la cura del primo tumore dell’età pediatrica, il retinoblastoma. Questo tumore colpisce bambini al di sotto dei 3 anni d’età e viene diagnosticato entro i 6 anni.
Quindi tutti i bambini che purtroppo sono e saranno colpiti da questa malattia terribile non avranno alcuno svago al di fuori delle proprie possibilità. Genitori soli magari dall’altra parte del Paese se non dall’estero come capita molto spesso non avranno neanche questo preziosissimo aiuto.
Io personalmente sono indignata e vorrei proprio avere di fronte i responsabili di questa scelta infelice e soprattutto priva di qualsiasi indagine sulll’effettivo bacino di utilizzo della scuola dell’infanzia dell’ospedale di Siena. Perché un centro d’eccellenza a livello internazionale per una malattia simile non può essere privato del servizio di scuola dell’infanzia. Devono saltare fuori nomi e cognomi di chi ha preso decisioni su tagli così sconsiderati senza la minima conoscenza del centro e del tipo di pazienti che curano. È inaccettabile, l’ignoranza deve essere punita.
Io prenderei tutti i nostri cuccioli Con tutta la sofferenza che hanno negli occhi…. Con gli infusori attaccati per le chemio e li porterei sotto casa di questo bel Signore che ha scelto di chiude una scuola per fargli capire le loro è le nostre sofferenze…. una scuola che da allegria a noi e hai nostri cuccioli. Se non ci fossero state Paola e lucia il periodo natalizio a donarci aria di Natale….. eravamo abbandonati da tutti e credeteci vedere strappare un sorriso ad un bambino oncologico anche solo per un attimo…. È come vedere risplendere il sole nel tuo cuore. La mamma del piccolo Federico affetto da retinoblastoma enucleato.
È una vergogna chiudere la materna alla scuola ospedaliera, un posto dove i bimbi possono passare delle ore spensierate e stare insieme a delle maestre che li coinvolgono in tante attività e progetti, credo che sia una cosa assurda!
Mi auguro che questa cosa non vada in porto. Vorrei solo farvi vedere con che sorriso entrano in quella stanza, in un posto dove i bambini non dovrebbero mai stare perlomeno non toglieteli una delle poche cose che li faccia star bene!
Noi siamo giunti qui dopo essere stati al Bambin Gesù’ e al Meyer ma l’ accoglienza che il mio bambino ha ricevuto qui dalle maestre non l’ ha ricevuta altrove. Penso che privare i bambini qui ricoverati di questa opportunità’ sia una vergogna…..
Mi unisco alle voci di sostegno per le maestre Lucia e Paola. L’attività didattica portata avanti dalle docenti della scuola dell’infanzia in ospedale è significativa poiché le loro competenze non possono essere sostituite e il benessere dei pazienti più piccoli non può essere affidato a chi tali competenze non ha. Non si tratta di fare assistenza, né supporto psicologico, né cura sanitaria. Per questo esistono le figure preposte. L’insegnante ha una funzione ben precisa nello sviluppo della persona e le docenti della scuola dell’infanzia attualmente in servizio sono qualificate per questo. Sarebbe opportuno che una decisione di questa portata venisse presa dopo attenta consultazione delle parti in causa e dopo valutazione di altre modalità di razionalizzazione.
Di una crudeltà disumana! Come si può permettere di chiudere una scuola del genere? Vorrei domandare a questi signori se si sono mai fermati a vedere gli occhi di questi bambini durante la permanenza in ospedale! Sono a volte grandi, spaventati e si guardano intorno senza capire. Altre volte sono piccoli e sofferenti, quasi rassegnati. Gli unici momenti di gioco, di svago, sono quelli con le maestre, lo studio gli permette di creare un legame e di essere
Impegnati. Firmiamo per i bambini, firmiamo perché è giusto.